News Non Profit

Bar mascherati da circoli ricreativi


19 aprile 2011

Libero accesso per la GdF (se il circolo vende bevande o alimenti anche ai clienti occasionali, e non effettua i necessari adempimenti, perde il diritto alla detassazione)


I militari delle Fiamme Gialle possono accedere ai locali di un circolo ricreativo, presso i quali opera un bar/ristorante, senza la necessità dell’autorizzazione del Procuratore della Repubblica. Inoltre, il circolo ricreativo che svolge l’attività di somministrazione di bevande e alimenti non può godere del regime di detassazione previsto se non effettua tutti gli adempimenti formali richiesti dalla normativa di riferimento.
Gli articoli 4-bis e 4-quinquies della L. 460/1997 e l’articolo 148 del TUIR prevedono che non si consideri commerciale, anche se effettuata verso pagamento di corrispettivi specifici, la somministrazione di alimenti e bevande, svolta presso le sedi in cui viene esercitata l’attività istituzionale, da bar ed esercizi similari nei confronti dei soli soci. Inoltre, tale agevolazione – che esclude la commercialità e quindi la tassazione ordinaria – si applica a condizione che, tra l’altro, venga redatto e approvato il rendiconto annuale economico e finanziario dell’attività istituzionale e di quella “decommercializzata”, e che venga conservata la documentazione necessaria a redigere tale documento.
Confermiamo dunque la bontà di quanto sempre sostenuto e comunicato: l’attività commerciale di un ente non profit può esistere a condizione che rispetti i requisiti richiesti dalla legge e che si configuri qualitativamente e quantitativamente secondaria e sussidiaria rispetto all’attività istituzionale promossa dall’ente stesso. Infatti solo nell’ipotesi in cui queste richieste vengano attese è possibile usufruire dei benefici previsti dalla legge per coloro che esercitano tali attività all’interno di enti senza scopo di lucro.

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