Guide Non Profit

Chi sono i volontari di un'Associazione ASD/ETS?


05 ottobre 2022
Chi sono i volontari di un'Associazione ASD/ETS?

Chi sono i volontari?

Quando si parla di non profit, è pressoché impossibile non parlare dell’attività dei volontari.

Fondamentale per tutto il settore, la loro opera è spesso al centro di dibattiti volti a delinearne i confini, anche alla luce della definizione e degli obblighi scaturiti dalla Riforma del Terzo Settore, in aggiunta alle novità legate al mondo dello sport.

Volontari post Riforma del Terzo Settore

L’art. 17, secondo comma, del D. Lgs. n. 117/2017 individua il volontario in colui che “per sua libera scelta, svolge attività in favore della comunità e del bene comune, anche per il tramite di un ente del Terzo settore, mettendo a disposizione il proprio tempo e le proprie capacità per promuovere risposte ai bisogni delle persone e delle comunità beneficiarie della sua azione, in modo personale, spontaneo e gratuito, senza fini di lucro, neanche indiretti, ed esclusivamente per fini di solidarietà”.

Ai sensi del sesto comma, non deve considerarsi come volontario, “l’associato che occasionalmente coadiuvi gli organi sociali nello svolgimento delle loro funzioni”.

Registro dei Volontari e obblighi assicurativi

Fermo restando la possibilità riconosciuta agli ETS di “avvalersi di volontari nello svolgimento delle proprie attività”, vige l’obbligo di iscriverli “in un apposito registro, laddove prestino servizio “in modo non occasionale”.

Le regole per la corretta tenuta sono ricavabili dal Decreto 6 ottobre 2021, secondo il quale occorre annotare le generalità personali dei prestatori, in aggiunta alla “data di inizio e quella di cessazione dell’attività”.

Il Decreto specifica inoltre, gli adempimenti assicurativi cui sono tenuti gli Enti, in relazione agli infortuni e alle malattie “connessi allo svolgimento dell’attività di volontariato, nonché per la responsabilità civile verso i terzi”.

I volontari possono essere pagati?

Vista la gratuità dell’opera, risultano escluse forme retributive, così come evidenziato dal terzo comma, il quale ammette unicamente rimborsi spesa dall’organizzazione attraverso cui si svolge la mansione e solo per “le spese effettivamente sostenute e documentate per l’attività prestata, entro limiti massimi e alle condizioni preventivamente stabilite dall’ente medesimo”, restando esclusi rimborsi forfettari.

Sono consentiti i rimborsi “anche a fronte di autocertificazione […], purché non superino l’importo di 10 euro giornalieri e 150 euro mensili e l’organo sociale competente deliberi sulle tipologie di spese e le attività di volontariato per le quali è ammessa questa modalità di rimborso”.

Volontari lavoratori: è possibile?

Per espressa disposizione di legge, il ruolo di volontario risulta “incompatibile con qualsiasi forma di rapporto di lavoro subordinato o autonomo e con ogni altro rapporto di lavoro retribuito con l’ente di cui il volontario è socio o associato o tramite il quale svolge la propria attività volontaria”.

Nel caso in cui un lavoratore subordinato voglia mettersi a servizio di un ETS, ha diritto di “usufruire delle forme di flessibilità di orario di lavoro o delle turnazioni previste dai contratti o dagli accordi collettivi, compatibilmente con l’organizzazione aziendale”.

Il riconoscimento dei volontari nel Decreto correttivo di Riforma dello Sport

Fermo restando l’incertezza sul futuro del testo normativo approvato in via preliminare a luglio dal Consiglio dei ministri, il Decreto correttivo del D. Lgs. n. 36/2021 riconosce ad Associazioni e Società Sportive la facoltà di avvalersi di volontari, in assenza di retribuzione e con sola ammissione di rimborsi spese per vitto, alloggio e trasporto in relazione alle prestazioni rese fuori dal territorio di residenza.

Vedi tutte le GUIDE

Cookie-Script logo
Cookie settings
Top